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Calciomercato Milan, i pro e i contro del possibile ritorno di Ancelotti

Carlo Ancelotti è un vincente. Dopo l’esperienza ricca di soddisfazioni al Milan (2001-2009), il tecnico di Reggiolo ha messo in fila altri prestigiosi trofei nelle leghe più importanti d’Europa: il campionato francese con il Psg, quello inglese con il Chelsea, la terza Champions League della sua carriera con il Real Madrid e altre coppe varie. Non che prima della lunga parentesi rossonera Carletto fosse un perfetto sconosciuto ma il trampolino di lancio verso l’Olimpo degli allenatori è arrivato grazie all’exploit alla guida del Diavolo. Chiamato da Silvio Berlusconi nel novembre 2001 per sostituire il deludente Terim, Ancelotti riesce a portare un Milan moribondo al quarto posto, piazzamento utile per centrare i preliminari di Champions League. La stagione successiva, come si direbbe oggi, per i rossoneri arriva il doblete: Coppa Italia e Coppa Campioni. Non male per uno fattosi apprezzare in provincia (Reggiana prima, Parma poi) e aspramente criticato dalla Juventus. Il ciclo vincente del Milan è però soltanto all’inizio: nel 2003-2004 ecco lo Scudetto quindi la seconda Champions League centrata nell’annata 2006-2007. A far da contorno non vanno dimenticate Supercoppe Italiane (2004) ed Europee (2003 e 2007) oltre al Mondiale per Club (2007). Certo, non sono mancati momenti bui, su tutti la cocente sconfitta in finale di Champions contro il Liverpool (2004-2005): quel famoso 3-3 che condannò il Milan a una delle disfatte più tragicomiche della storia della competizione internazionale. Da incubo anche l’eliminazione subita a causa del ritorno di fiamma del Deportivo nei quarti di Champions 2004 e il ko in finale nella Coppa Intercontinetale contro il Boca Juniors nel medesimo anno. Ma osservando il bilancio complessivo si può tranquillamente inserire Ancelotti nell’ élite dei grandi allenatori che hanno fatto la storia del club rossonero.

DAL MILAN DEI CAMPIONI A UN MILAN IN CRISI: HA SENSO? – Da giorni si parla di un possibile ritorno di Ancelotti sulla panchina del Milan. La domanda che possiamo porci è quanto potrebbe fare il tecnico di Reggiolo allo stato attuale delle cose in un ambiente completamente diverso da quello conosciuto negli anni d’oro? Ovvero senza campioni con la ‘c’ maiuscolafuori dal palcoscenico internazionale e senza un progetto concreto per il futuro. Vero che Berlusconi ha dato delle garanzie (un discreto tesoretto da investire sul calciomercato) ma i dubbi permangono. Resta difficile immaginare uno degli allenatori più importanti d’Europa – che ha avuto tra le mani gente del calibro di Ronaldo, Bale, Benzema, Ibrahimovic, Shevchenko, Kakà e tanti altri ancora – che pensi a come organizzare il Milan di Cerci, Honda, Menez e Montolivo. Con tutto il rispetto che possiamo avere, tra i fuoriclasse prima elencati e i buoni giocatori appena citati c’è un abisso. E un conto è vincere e convincere guidando un’armata, un altro è farlo alla guida di un’armata…Brancaleone.

IL RITORNO? SOLO A CERTE CONDIZIONI – La situazione insomma apparirebbe alquanto complicata a meno che dall’alto qualcuno non abbia in mente di far partire una vera e propria rivoluzione. Sui giornali si leggono diverse proposte allettanti del club di via Aldo Rossi. Proposte fatte per convincere Ancelotti a tornare all’ovile. Dalla Spagna parlano di un contratto quinquennale offerto al tecnico e ben 150 milioni di euro da investire sul mercato per rafforzare la rosa. Prima di tentare Carletto con progetti ad alto rischio di faziosità (la società sarà davvero disposta a utilizzare tutti quei soldi nel calciomercato?) sarebbe meglio capire cosa dovrà diventare il Milan nell’immediato futuro: una grande squadra che aspiri nuovamente a vincere ogni titolo o una modesta formazione di medio-alta classifica senza troppe spese né pretese. Nel primo caso ben vengano gli Ancelotti di turno e tutti gli investimenti del caso; nel secondo, meglio cambiare strategia. Il ritorno di Ancelotti: certezza o sogno destinato ad infrangersi? Non resta che aspettare mercoledì, giorno in cui Carletto scioglierà tutte le riserve e prenderà una decisione definitiva.

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