Esclusiva – Como, Jakimovski: ‘Il 2016 porterà soddisfazioni, sogno la A ma prima voglio la salvezza’

Foto tratta da pagina Facebook - Serie B
Foto tratta da pagina ufficiale Facebook – Serie B

E’ una stagione davvero complicata quella che il Como sta vivendo nel campionato cadetto. La compagine lombarda è al momento rimasta ancorata all’ultimo posto della graduatoria della Serie B, e nonostante il cambio di allenatore avvenuto diverse settimane fa, non è ancora riuscita al momento a rialzare la testa. Tra i calciatori lariani c’è però grande fiducia: inanellando una serie di risultati positivi, la salvezza non risulterebbe essere un traguardo così irraggiungibile. Serviranno però grandi qualità individuali e soprattutto grandi prestazioni collettive. Lo sa bene anche una delle note liete della stagione del Como, Nikola Jakimovski, esterno sinistro macedone che in estate, nonostante le allettanti proposte provenienti dall’estero (Romania e Turchia su tutte), aveva deciso di restare in Italia e firmare proprio con i comaschi, proseguendo così il cammino di maturazione intrapreso con il Varese nella scorsa stagione. Jakimovski si è raccontato in esclusiva ai microfoni di CalcioMercatoNews.com, facendo un punto sul momento del suo Como, e parlando anche, a cuore aperto, di un 2015 difficoltoso, volto ormai alla conclusione:

Allora, Nikola, ci eravamo lasciati in estate a poche settimane dalla tua firma con il Como. Come valuti, dopo i primi mesi, questa prima parte di esperienza comasca?

“Cosa posso dire? Il Como è davvero una grande società, all’interno di una bellissima città, abitata da tanta brava gente. Amo davvero tanto l’Italia e come sapete ho deciso in prima persona di restare nel vostro paese che è ormai la mia seconda casa. Non volevo cambiare affatto, e per questa ragione non mi sono fatto distrarre dalle ricche offerte arrivate dalla Turchia e dalla Romania. Sono rimasto molto legato e sono certo di aver fatto la scelta giusta”.

Al momento però i risultati non stanno certamente dicendo bene al campionato del Como. Che aria si respira all’interno del club?

“Purtroppo è vero: i risultati che sono arrivati non sono di certi quelli che ci aspettavamo e che ci meritiamo. All’interno del club non si respira però sfiducia: siamo certi che, andando avanti insieme, grazie anche ad un’ottima atmosfera, riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi. Dobbiamo però lavorare tutti uniti, dalla squadra, alla dirigenza, ai tifosi”.

Il cambio di allenatore, da Sabatini a Festa, cosa ha cambiato per voi?

Ogni allenatore ha le sue qualità e le sue modalità di allenamento. Devo dire che entrambi sono degli ottimi allenatori: Sabatini è una grande persona, ma la società ha fatto un’altra scelta che rispetto totalmente. Dall’arrivo di Festa sono cambiate diverse cose in squadra. Devo dire che il mister ha tantissima esperienza e merita grandissimo rispetto per la grandissima carriera che ha fatto da calciatore. Il fatto che abbia giocato per tanti anni in Inghilterra gli ha fatto maturare grandi qualità e soprattutto apprendere metodi differenti che applica anche con noi”.

Se invece guardiamo alle tue prestazioni personali, nonostante il momento negativo, il tuo campionato personale è davvero di grande livello: tanti ruoli diversi ma tanti assist e tante prestazioni positive. Non è mancato il modo di mostrare le tue capacità…

“Anche se ho dovuto agire su tutto il fronte sinistro visto che con Sabatini giocavo terzino sinistro e con Festa gioco sull’ala, mi sono sempre impegnato e sto continuando a dare il 100% per la squadra. Il calcio non è un gioco individuale, l’unica cosa che conta è il risultato collettivo. Delle mie prestazioni e delle mie qualità non voglio parlare. C’è tanta gente esperta che segue il calcio, lascio parlare loro e lascio fare loro le valutazioni”.

Certo è che però 6 assist in 13 partite sono un ottimo bottino. E’ normale che inizino a circolare diverse voci sul tuo conto: alcune squadre di Serie A, tra cui il Genoa, sembrerebbero interessate a prenderti già a gennaio…

“Davvero, non sono interessato dalle voci che circolano sul mio conto. L’unica cosa che conta è raggiungere la salvezza con il Como, al momento. Non posso negare che la mia ambizione mi porta a pensare di voler giocare in Serie A, che spero possa essere la mia prossima tappa, ma ne parlerò soltanto quando sarà il momento giusto. Oggi sono concentrato al 100% sul Como”.

Ritornando alla tua attuale squadra, c’è un giocatore in particolare che ti ha sorpreso della rosa del Como? Magari il giovane del Palermo, Bentivegna di cui si parla un gran bene, o Ganz, o Ebagua…

“E’ difficile fare paragoni tra i miei compagni di squadra. Tutti hanno grandissime qualità individuali e ho grande rispetto per tutti loro. Si è creato un gran gruppo, siamo diventati buoni amici e stiamo condividendo insieme cose belle e cose brutte. Non riesco a sceglierne soltanto uno”.

Siamo ormai alla conclusione del 2015: che anno è stato per Nikola Jakimovski?

 

“Guarda, voglio essere onesto. Del 2015 voglio mantenere solo i ricordi calcistici, il resto preferirei metterlo da parte. Purtroppo nell’ultimo anno ho perso mio nonno, era una persona molto importante nella mia vita. Era un grande uomo, mi ha insegnato ad essere un combattente e non mollare mai qualunque cosa fosse accaduta. E’ stato un anno complicato che mi ha lasciato il segno, ma ho certamente imparato ad essere forte e non mollare anche nei momenti più bui”.

E dal 2016 invece cosa ti aspetti?

“Nella mia vita ho imparato che è meglio restare saldi al terreno e pensare, più che al futuro, al presente. Giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita. Certo, spero che il 2016 possa essere un anno di successi e di conferme, sia a livello collettivo, che a livello personale. Mi auguro che io possa confermare nel nuovo anno le mie qualità come calciatore e come persona”.

Ringraziamo l’ufficio stampa del Calcio Como 1907 per la disponibilità e per la collaborazione.

Mauro Piro  – www.calciomercatonews.com

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