Inter, attacco a Conte: “Non lo ingaggerei mai”

L’Inter porta a casa il 19esimo scudetto della sua storia, grazie allo stop dell’Atalanta: arriva, però, l’attacco di un giornalista a Conte

L’Inter ce l’ha fatta. È arrivata ufficialmente la vittoria dello scudetto della Serie A 2020/21. I nerazzurri sono riusciti, quindi, ad interrompere un lunghissimo dominio della Juventus durato ben nove anni. La certezza matematica del primo posto è giunta grazie al pareggio dell’Atalanta contro il Sassuolo. Grande protagonista di questo traguardo è stato senza dubbio mister Antonio Conte, che ha saputo creare una vera e propria corazzata e ha valorizzato gli elementi più in ombra. Ma, nonostante questo, arrivano anche delle critiche al tecnico salentino da parte del giornalista Paolo Bargiggia. Di seguito le sue parole: “Mi sento di fare i complimenti a Conte. Vincere all’Inter è più difficile che da altre parti. Ma se io fossi un presidente di un club calcistico non lo ingaggerei mai. Costa troppo (un milione di euro netti al mese), il suo staff altrettanto e ha delle pretese tecniche ed economiche che sono fuori dal tempo e dalla realtà. Anche a causa di allenatori incontentabili come lei, il calcio è finito sommerso dai debiti”.

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Inter, Bargiggia attacca Conte: “Difficilmente ho visto fare di peggio”

Bargiggia prosegue: “Questo campionato lo ha dominato. Ma se a gennaio fosse andato in porto il suo progetto di far fuori Eriksen e Perisic forse l’Inter non sarebbe cresciuta in qualità, visto il suo calcio così conservatore e fatto quasi esclusivamente di palla lunga a Lukaku. Quel pizzico di qualità in più che Conte non voleva ha fatto invece la differenza”. Su Vidal e Kolarov: “Sono ingaggi buttati e la responsabilità è del tecnico, come il tipo di gioco sviluppato che diverte poco lo spettatore”.

Inter Conte
Conte © Getty images

Il giornalista conclude: “Quando parla di calcio in tv o in conferenza, si deve ricordare che non sta analizzando la Terza Guerra Mondiale; dovrebbe sorridere e sdrammatizzare, non fare la faccia di un gatto nero ad un funerale. Indispone solo a vederlo, figuriamoci a sentirlo. Nell’era della comunicazione e dell’immagine, difficilmente ho visto fare di peggio“.

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