Ricorso respinto per il Piacenza, che chiedeva uno stop ai playout di Serie C, in seguito al presunto illecito di Pergolettese-Triestina.
Per qualcuno può senza dubbio essere una disdetta, ma per altri, in particolare per le istituzioni del calcio italiano, è l’occasione per tirare un sospiro di sollievo. Già, perché la recente decisione del Tribunale federale scarta il rischio di una clamorosa sospensione dei playout della Serie C, che avrebbe complicato molto i calendari dei vari campionati. Il ricorso del Piacenza sul caso Pergolettese-Triestina è stato respinto, per cui le gare previste per questo sabato potranno svolgersi regolarmente.
Il caso è scoppiato a fine aprile, quando la Procura federale ha aperto un’inchiesta sulla partita dell’ultima giornata del Girone A di Serie C. Tutto è partito da un esposto della Pergolettese, secondo cui prima dell’incontro alcuni suoi giocatori sarebbero stati avvicinati da persone terze intenzionate a incidere sul risultato. Un tentativo di combine, secondo quanto denunciato dalla società lombarda. Un fatto che ha reso necessaria l’apertura di un’indagine ufficiale per appurare quanto accaduto.
Anche perché la partita tra Pergolettese e Triestina si è giocata, e ha avuto un esito abbastanza sorprendente. Fino a 7’ dalla fine, il risultato era sullo 0-0, che condannava i giuliani alla retrocessione diretta. Il gol della squadra di casa, undicesima in classifica, sembrava chiudere la storia, ma in pochi minuti la Triestina riusciva a ribaltare il risultato. I giuliani prima pareggiavano, e poi siglavano il definitivo 2-1. Storia cambiata, dunque, con gli ospiti finiti in zona playout e il Piacenza invece retrocesso direttamente.
Facile capire perché, a questo punto, gli emiliani abbiano chiesto uno stop ai playout. Se ci fosse stato davvero un illecito, che per ora resta solo presunto, alla Triestina sarebbe toccata la retrocessione diretta, dando modo al Piacenza di lottare per la salvezza nei playout. Non l’hanno pensata allo stesso modo i giudici, però, che hanno respinto il ricorso di quest’ultimo. Le motivazioni della sentenza, al momento, non sono note: verranno rese pubbliche dal Tribunale il prossimo 7 giugno.
Nel frattempo, le indagini della giustizia sportiva vanno avanti, in attesa di capire se si è verificato effettivamente un illecito o si è trattato solo di un equivoco. Simone Giacomini, presidente della Triestina, ha comunicato “la totale estraneità rispetto alle vicende elencate e rispetto ai fatti appresi in questi ultimi giorni”. La situazione “danneggia l’immagine della Triestina, della piazza alabardata e gli interessi di tutte le persone che hanno lavorato con serietà e passione nell’arco dell’intera stagione”.
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