Mondiali, i 3 limiti del Brasile di Neymar & Co.

Brazil v Spain: Final - FIFA Confederations Cup Brazil 2013

MONDIALI BRASILE – Il Brasile ospita per la seconda volta nella storia i Mondiali e dopo l’edizione del 1950, finita in una disfatta totale, i carioca concederanno il bis con l’edizione che prenderà il via domani sera. Tra proteste e polemiche varie, quello che chiede la popolazione carioca alla Seleçao è di vincere; dopo il successo della Confederations Cup la scorsa estate, e la finale vinta con la Spagna con un secco 3-0, le aspettative attorno ai verde-oro si sono moltiplicate a dismisura. Scolari avrà il duro compito di compattare la squadra attorno a Neymar, stella assoluta della compagine sudamericana. Il collettivo brasiliano vanta dei nomi superbi ma di qui a considerare la conquista del titolo una passeggiata ci vuole del coraggio; il Brasile, nonostante i numerosi punti di forza, ha delle piccole crepe che potrebbero aprirsi improvvisamente sgretolando le mura su cui poggia il castello carioca.

A.A.A. CERCASI ESPERIENZA
In un Mondiale non basta avere in squadra campioni: è necessaria anche un’esperienza pregressa in una competizione particolare e fuori dagli schemi. Dei 23 giocatori convocati da Scolari soltanto Julio Cesar, Maicon, Dani Alves, Thiago Silva, Fred e Ramires  hanno avuto modo di assaporare le emozioni di una partita di Coppa del Mondo (Sud Africa 2010). Gli altri, tra cui la stella Neymar, sono all’esordio. Certo, il gruppo è ben rodato e l’ossatura base si conosce splendidamente ma basterà per non finire schiacciati dall’ansia da prestazione e da una massa di cittadini in fermento?

A.A.A. CERCASI BOMBER DI RAZZA
Sono lontani i tempi di Ronaldo. Il Brasile lamenta l’assenza di un attaccante in grado di segnare valanghe di gol e anche se il modulo adottato dai carioca nasconde all’apparenza questa mancanza basta leggere i nomi delle recenti punte della squadra verde-oro per farsi un’idea generale. In questo Mondiale sono stati convocati Bernard (Shakhtar), Fred (Fluminense), Hulk (Zenit), Jo (Atletico Mineiro) e Neymar (Barcellona). In Confederations Cup Fred ha garantito un discreto bottino di gol ma nel Mondiale sarebbe auspicabile avere in rosa qualcuno di più completo. È pur vero che la difesa appare solida come non mai e finché Neymar, Oscar e Hulk inventano magie la macchina brasiliana avrà vita lunga. Discorso diverso se tutti i talenti verranno ingabbiati. In quel caso…

A.A.A. CERCASI TRANQUILLITÀ
Mezzo paese in rivolta per l’eccessivo denaro utilizzato per allestire e preparare il Mondiale, manifestazioni contro la nazionale rea di essere troppo considerata all’interno di uno Stato in cui sanità e istruzione non vanno a gonfie vele. Perché, azzardano i più, non investire su questi campi piuttosto che sui rettangoli verdi?  Dall’altra parte ci sono i tifosi favorevoli o comunque simpatizzanti della Coppa del Mondo ma anche loro hanno delle pretese: il Brasile deve vincere a tutti i costi perché il Maracanazo è una ferita che a distanza di decenni fa ancora male. Da qualunque prospettiva si guardi, la situazione in cui si trova la squadra verde-oro è carica di pressioni.

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