“La gara va sospesa”, Matteo Renzi è un fiume in piena: che stoccata

Non la prende larga Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva considera Firenze e il Franchi casa sua e non fa sconti a nessuno

L’ex presidente del Consiglio in una conferenza stampa, lo scorso 24 aprile,  aveva illustrato la sua ricetta per salvare i fondi destinati inizialmente alla riqualificazione dello stadio Artemio Franchi. I 55 milioni finanziati dal PNRR ad aprile infatti erano stati bloccati dalla Commissione UE: niente fondi per una struttura utilizzata da un privato.

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Matteo Renzi, leader di Italia Viva (LaPresse) – calciomercatonews.com

Renzi, in uno scontro fratricida con il suo ex delfino, l’attuale sindaco Pd di Firenze, Dario Nardella, da sempre si era dichiarato contrario all’uso dei soldi di Bruxelles per rifare il catino ideato da Pier Luigi Nervi. L’ex inquilino di Palazzo Vecchio, in un lungo colloquio con La Nazione, ha esploso due bordate pesanti dirette a due attori principali di questa storia.

Il no dell’Ue ai soldi per il Franchi: le tappe della vicenda

Dario Nardella sui 55 milioni ottenuti tramite il PNRR ci aveva messo la faccia. Il sindaco ci credeva, voleva lasciare una traccia in questo passaggio, tanto da ripetere più volte “Non voglio che il Franchi finisca come il Flaminio”. Il riferimento era all’altra opera di Nervi, ormai nel completo degrado a Roma, in attesa di un mezzo miracolo per tornare al vecchio splendore.

A illustrare l’iter che aveva portato al ripensamento di Bruxelles sugli stanziamenti destinati al Franchi, le parole di Federico Gianassi, deputato del Partito Democratico: “Il restyling del Franchi era il perno dell’operazione di rigenerazione urbana dell’intero quartiere di Campo di Marte”, spiegava Gianassi alla Nazione lo scorso 22 aprile, sottolineando come le risorse fossero state ottenute perché lo stadio è catalogato come immobile pubblico, quindi come previsto del PNRR stesso.

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Dario Nardella, sindaco di Firenze (LaPresse) – calciomercatonews.com

Il Governo poi, nell’aprile 2022, dopo la partecipazione dell’amministrazione gigliata al bando previsto dal PNRR, con un decreto interministeriale aveva sigillato il finanziamento. “Non è concepibile che un anno dopo l’Unione europea cambi le carte in tavola”, aveva tuonato l’esponente Pd. Di parere opposto Renzi, che quei soldi li vorrebbe destinati diversamente.

Renzi attacca Nardella e Commisso: ecco cosa ha detto

Nell’intervista alla Nazione, Matteo Renzi ha replicato a Rocco Commisso che l’aveva accusato di farsi pubblicità con la Fiorentina. “In tutto il mondo gli stadi vengono costruiti o ristrutturati dai privati, non dalle tasse del contribuente”, ha ribadito l’ex presidente della Provincia, parlando dello stadio. Queste le frasi dedicate all’attuale presidente viola.

“Il bilancio della Fiorentina è un modello solido, sono i proprietari a dover decidere”, ha ribattuto, sottolineando come il progetto Casamonti fosse il migliore per il Franchi, opzione poi bocciata dalla Soprintendenze per un motivo noto. “Chi dice che la Curva Ferrovia sia monumento nazionale, racconta una barzelletta. Le curve si possono buttar giù senza problemi: io presenterò in Aula un emendamento ad hoc.”, ha aggiunto Renzi, riferendosi proprio al veto che ha fatto fuori lo studio presentato da Casamonti, architetto scelto da Commisso. L’ultimo pensiero, il senatore toscano lo spedisce a Nardella.

“Deve prendere atto che i soldi europei non ci sono, chiedendo al Governo di togliere il vincolo delle curve. Può farcela”, lo invita ancora Renzi, che poi avverte il primo cittadino: “Non può esporre il Comune a potenziali risarcimenti milionari».

 

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