Diego Maradona, spunta una drammatica rivelazione: “Niente da fare”

Drammatico retroscena che riguarda Diego Armando Maradona: una delle persone più vicine al Pibe de Oro svela di non essere riuscita a fare nulla per lui

Sono passati ormai quasi tre anni dalla drammatica scomparsa di Diego Armando Maradona. Il 25 novembre 2020, poche settimane dopo aver compiuto 60 anni, lo storico fuoriclasse, considerato da molti il più grande calciatore di tutti i tempi, ha lasciato questo mondo a causa di un edema polmonare acuto dovuto ad una insufficienza cardiaca.

Maradona, la confessione di Ottavio Bianchi
Diego Armando Maradona (Ansa) – calciomercatonews.com

Problemi di salute che non sono stati certo una novità per l’argentino. La sua vita, spesso sregolata e senza limiti, è stata alla base di una serie di ricoveri e allarmi, aumentati specialmente dopo il ritiro dal calcio giocato. La sua salute è peggiorata progressivamente a causa dell’abuso di cibo, alcol e cocaina, che lo aveva portato a una serie di sospensioni e all’esclusione dal grande calcio e dalla quale si era disintossicato definitivamente solo molti anni dopo la fine della sua carriera in campo.

Uno dei retroscena più duri e drammatici riguardanti il Pibe de Oro arriva dalla testimonianza di Ottavio Bianchi, ex calciatore e storico allenatore che portò il Napoli alla vittoria del primo Scudetto e della Coppa Italia nella stagione 1986-87, oltre che della Coppa UEFA nell’annata 1988-89.  Il tecnico bresciano era una delle persone più vicine a Diego durante la sua permanenza in Campania, anche se il rapporto con il Diez, così come con il resto della squadra, si deteriorò nel corso degli anni. Infatti, nell’anno successivo al trionfo europeo, approdò alle falde del Vesuvio Alberto Bigon, che conquistò il secondo Scudetto e la Supercoppa Italiana nel 1990.

Ottavio Bianchi racconta: “Provai a far ragionare Maradona, ma…”

Uomo dal carattere forte e spesso inflessibile, prima di accettare l’offerta che lo avrebbe portato sulla panchina azzurra, Bianchi aveva specificato che avrebbe voluto lavorare a modo suo, non avendo apprezzato l’ambiente quando lo aveva vissuto da calciatore notando che, nonostante la presenza di grandi campioni come Omar Sívori, José Altafini e Dino Zoff, non esisteva la cultura del duro lavoro e si festeggiava dopo ogni vittoria.

Maradona, la confessione di Ottavio Bianchi
Ottavio Bianchi (LaPresse) – calciomercatonews.com

Duro lavoro che non era presente neanche nella mentalità di Diego il quale, invece, era molto incline ai festeggiamenti e alle “notti brave”. Nonostante questo, Maradona risultava comunque il calciatore più forte e decisivo al mondo, ma evidentemente Bianchi avrebbe voluto da lui qualcosa in più. Secondo la testimonianza dell’allenatore, fu lui stesso ad andare dal fenomeno argentino chiedendogli di considerare una vita più regolare e di evitare frequentazioni che lo avrebbero portato sulla brutta strada, facendogli fare la fine di un pugile allo sbando.

La risposta, perentoria e senza repliche di Diego, sarebbe stata: “Mister, lei ha ragione, ma io voglio vivere la mia vita con il piede sull’acceleratore”. A quel punto, il mister lombardo capì che non ci sarebbe stato nulla da fare, e che Maradona sarebbe stato sempre Maradona, nel bene e nel male.

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