“Corona taci”: caso scommesse, Moggi ne ha per tutti

Intervista esclusiva di Notizie.com a Luciano Moggi. L’ex dirigente della Juventus ha toccato l’argomento scommesse

La vendetta è un piatto che va servito freddo, come si suol dire. È il primo proverbio che salta in mente nell’apprendere quanto dichiarato da Luciano Moggi nell’ultima intervista rilasciata a Notizie.com. A qualcuno saranno fischiate le orecchie quando il celebre crono-collezionista ha affermato che a breve si divertirà…

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Luciano Moggi dice la sua sul caso scommesse (foto LaPresse) Calciomercatonews.com

Ne ha per tutti Moggi, anche per il recente operato di Fabrizio Corona che sta scuotendo il mondo pallonaro italico sino alle fondamenta. “Ma stesse zitto, Corona – dice colui che ha portato niente meno che un diamante splendente quale Pavel Nedvěd sotto la Mole – Meglio che parli di tutto tranne che di calcio. ma che ne sa?” In effetti la domanda pare più che legittima…

Va altresì detto che c’è un’inchiesta, suddivisa tra più filoni, di carattere giudiziario che non può essere ignorata. Tanti in questo periodo si stanno domandando che ruolo abbiano avuto i procuratori dei vari calciatori coinvolti. Moggi la sa lunga anche su tale argomento: “Ce ne sono tanti e bravi, onesti, io li ho usati per costruire una delle squadre più forti al mondo. Corona parla, ma che ne sa del mondo del calcio? Facesse le foto, ma non parlasse di calcio”.

Moggi si ammorbidisce nel momento in cui si parla dell’aspetto più intimo e personale che riguarda questi scommettitori di contrabbando, le loro vite private e la difficile incombenza di conciliare il tutto con la propria vita privata. “Se scommettono sbagliano, non ci sono dubbi. – afferma l’ultimo direttore a portare una Champions nella bacheca della Juventus – Con me, col cavolo che sarebbe successo”.

Moggi indica la via che il buon dirigente dovrebbe seguire in queste situazioni: “Bisogna avere il carisma per comandare un gruppo di persone”. Ed è innegabile che di carisma ne abbia da vendere colui che nel 1978 fece acquistare sua maestà Roberto Pruzzo dalla Roma. Moggi ancora oggi rimane una delle figure più discusse ma al contempo storiche del calcio italiano.

Le difficoltà dei giovani ragazzi e la mancanza di autorevolezza dall’alto

La reprimenda per chi ha commesso errori dovrà essere esemplare: “Hanno sbagliato e verranno puniti così saranno da monito anche per gli altri che non lo devono fare”. Tuttavia Pruzzo si interroga sulle modalità procedurali avute dagli emissari esecutivi della giustizia: “La sceneggiata delle forze dell’ordine che di corsa vanno a Coverciano? Ma per favore…”

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Fabrizio Corona, recentemente criticato da Moggi (foto Ansa) Calciomercatonews.com

Moggi invita alla riflessione e pone un quesito volto a smuovere le coscienze di taluni: “C’era bisogno di fare tutto questo? Ma poi perché? Per Corona che dava i nomi? L’Italia è proprio il paese dei balocchi…” Considerazioni anche di natura psicologica: “Questi ragazzi scommettono per noia, anche perché non ci sono dirigenti di una volta”.

L’ultima chiosa è sul recente operato della FIGC, sulla quale Moggi non va tenero: “La Federazione promette le riforme, poi non le fa mai”. Che sia mancanza di professionalità tra chi occupa ruoli di vertice? Moggi incalza: “Non ci sono le persone adatte, meno male che ci pensa il Governo a fare alcune cose, come sistemare il decreto Crescita…”.

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