Inter, Leonardo promosso, ma non a pieni voti: quella difesa ballerina…

INTER, DIFESA, LEONARDO – Riportare entusiasmo: fatto. Riportare l’Inter a vincere e in corsa per lo scudetto: fatto. Riportare gente come Milito ( infortunio permettendo) e Maicon ai loro livelli: fatto. Riportare la difesa alla sicurezza dei tempi di Mourinho: da fare. Ecco la nuova missione di Leonardo.Il tecnico ha saputo ridare all’Inter brillantezza nel gioco offensivo – basta passaggi su passaggi orizzontali, più rapidità e verticalizzazioni -, ma in fase difensiva il brasiliano non è ancora riuscito a trovare la quadratura. In cinque partite, l’Inter ha infatti subìto 7 gol.

MEGLIO RAFA Dunque, nelle sue prime cinque gare Leonardo ha incassato di media 1,4 gol a partita ( un gol e mezzo, tanto per non fare i pignoli). Una media alta per una squadra che intende raggiungere gli obiettivi che l’Inter ha naturalmente fissato da tempo. Basti pensare che lo stesso Leo l’anno scorso chiuse la sua avventura al Milan con 55 reti subìte in 48 incontri, dunque una media di 1,14; mentre Mourinho finì la straordinaria stagione del Triplete con 46 gol presi in 57 match disputati, ovvero una media eccezionale di 0,81. Ma soprattutto ha fatto meglio di Leonardo – che comunque ha finora guidato l’Inter in un brevissimo lasso di tempo (neanche un mese) – anche il tanto vituperato Rafa Benitez. Lo spagnolo ha guidato i nerazzurri in 25 partite ( 15 di campionato, 6 di Champions più 4 nelle altre tre competizioni varie), incassando 28 gol. Dunque 1,12 a gara, statistica sporcata dal pessimo bilancio in Europa dove l’Inter ha subìto fra Champions e Supercoppa europea ben 13 reti in 7 partite ( Mourinho in tutta la cavalcata vincente del ‘ 09- 10 ne prese solo 9).

DISATTENZIONI C’è da dire che il problema difensivo dell’Inter è scaturito soprattutto mercoledì nel recupero di campionato con il Cesena. In quel caso, infatti, l’undici nerazzurro ha subìto i primi due gol su azione dell’era Leonardo. Nei precedenti cinque casi, l’Inter era stata bucata su palla inattiva: quattro reti sugli sviluppi di un calcio piazzato e uno su rigore. Dunque se fino a Inter-Cesena il problema era probabilmente di disattenzione o cattivo posizionamento su calcio d’angolo o punizione, contro i romagnoli sono venuti fuori alcuni limiti di organizzazione. È vero, però, che mercoledì oltre all’infortunato storico Samuel e a Julio Cesar fermo da inizio anno, Leonardo non ha potuto contare sull’acciaccato Cordoba ( entrato nella ripresa, ma il tecnico non lo avrebbe voluto rischiare) e su Ranocchia, il sostituto prescelto per l’occasione e non schierato all’ultimo momento per paura di incorrere in qualche sanzione, visto che il club aveva chiesto lumi alla Lega sulla possibilità di farlo giocare ( lui acquistato a gennaio), senza ricevere – parola di Branca – una risposta soddisfacente. La coppia Lucio-Materazzi ha mostrato tutti i suoi limiti d’intesa, soprattutto se presa in velocità o da lanci in profondità. Comunque sia, Leonardo dovrà mettere mano nell’organizzazione difensiva. Il pressing e i movimenti di centrocampo e attacco sono stati registrati alla perfezione, ma forse una difesa leggermente più bassa ( come ai tempi di Mou), potrebbe evitare nuove difficoltà, soprattutto a Udine dove l’Inter dovrà vedersela con gente rapida come Sanchez e Di Natale.

PIU’ PUNTI DI ALLEGRI Leonardo, comunque, ha motivi per sorridere. Tutto ciò che sta succedendo nell’ambiente nerazzurro in primis, ma anche guardando verso la sua vecchia casa a Milanello. Spulciando fra i numeri, infatti, si nota come il Milan di Allegri sia primo in classifica con 41 punti, bottino buono, ma non eccezionale pensando ai bilanci degli ultimi anni dell’Inter di Mancini o Mourinho. Ma a ben guardare, anche Leonardo fece meglio del suo successore l’anno passato al Milan: il brasiliano, dopo 20 giornate, aveva infatti messo insieme 43 punti. Eppure il patron Berlusconi non era contento…

Fonte: Tuttosport

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