Calciomercato Milan, esclusiva Crudeli: C’è delusione, ma bisogna avere fiducia. Sostituti? Nessuno all’altezza di Thiago ed Ibra!

CALCIOMERCATO MILAN CRUDELI SOSTITUZIONI IBRA THIAGO SILVA DELUSIONE – Un inizio di estate del genere, per i tifosi del Milan, era difficilmente auspicabile. Via i senatori, via Thiago Silva e via anche Ibrahimovic, anche se per lo svedese manca ancora l’ufficialità del trasferimento al PSG. In merito alla tormentata estate rossonera la redazione di Calciomercatonews.com ha sentito Tiziano Crudeli, noto giornalista e tifoso rossonero, che così ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni:

Prima via i senatori, ora via Thiago Silva ed Ibrahimovic. Con quale spirito il tifoso rossonero si appresta a seguire la nuova stagione?

E’ chiaro che il tifoso rossonero è molto deluso… Però io l’ho detto 200 volte e lo continuo a dire : un conto sono i sentimenti ed un altro conto è la ragione. Noi tifosi, perché io mi includo nella categoria, la prendiamo sempre con i sentimenti e non possiamo accettare una situazione che indebolisce così tanto l’organico. Indipendentemente da quelli che saranno gli acquisti: al momento non ci sono sostituti all’altezza. E’ chiaro che c’è una grande delusione. Anche perché non più di 15 giorni fa era stato annunciato pubblicamente che Thiago Silva sarebbe rimasto… Poi però, come dicevo poc’anzi, ci sono ragioni di ordine economico: davanti a 62 milioni ed un risparmio di 108 di ingaggio è chiaro che i sentimenti vanno messi da parte.

Quanto peseranno, secondo lei, nell’economia di spogliatoio e di campo due addii di questa portata?

Qui bisogna fare forse dei distinguo tra Thiago ed Ibra: una delle altre ragioni che può aver dettato la cessione di Ibra al di là dell’età e di tutto, forse è proprio che Ibra è un elemento molto difficile nello spogliatoio, Poteva condizionare in un senso o nell’altro l’andamento dei ragazzi di Allegri. Chiaro che invece per Thiago è un discorso diverso. Di lui era addirittura stato detto dai dirigenti rossoneri: sarà il capitan futuro del Milan. Questa promessa era emblematica su quanto il giocatore era importante. Ormai però Thiago Silva ed Ibrahimovic non ci sono più e bisogna andare avanti. Noi tifosi che sostenevano anche il Milan in B, dobbiamo stare vicini alla società. Indipendentemente dalla classifica, dal piazzamento, dalla Champions o dal campionato.

Queste cessioni, secondo il suo parere, sono un segno del decadimento del calcio italiano, o è solo una crisi legata al momento del Milan?

E’ chiaramente un discorso generalizzato: nessuna squadra si può permettere il lusso di spendere 20/30 milioni per il top player. Ed in caso di acquisizione di un cartellino importante, c’è anche un ingaggio che difficilmente una società italiana si puà sobbarcare. Lo notiamo anche dalla situazione delle altre squadre che è un discorso generalizzato: anche l’Inter ha avuto i problemi e sta provando a risolverli tagliando gli ingaggi pesanti; la Juventus ha dovuto ricapitalizzare con 120 milioni anche se poi dalla sua ha lo stadio che concede introiti diversi delle altre squadre. Sicuramente non è un problema intestino al Milan.

Nonostante come ha lei detto non ci sono nomi all’altezza di Thiago Silva ed Ibrahimovic, qualcuno però bisognerà prendere sul mercato? Quali i giocatori giusti da prendere?

Difficile, io non faccio calciomercato e potrei dire i nomi che circolano: Rolando del Porto non mi sembra all’altezza di Thiago Silva: Al momento i centrali dell’organico attuale sono Mexes ed Acerbi. Acerbi è buon difensore ma non è né Nesta né Thiago, con tutto rispetto parlando. Altri di livello giro non ce ne sono. L’acqusizione di Thiago Silva da parte del PSG per 42 milioni fa capire che anche i difensori si pagano se sono così forti. Credo comunque che bisogna rinforzare il centroampo e credo anche lì davanti bisogna lavorare: abbiamo tante seconde punte, ottimi trequartisti ed attaccanti di movimento ma quel che manca è una vera prima punta.

C’è ancora fiducia sul lavoro in rossonero di Silvio Berlusconi?

Bisogna avere fiducia. Intanto perché non ci sono alternative. Secondo motivo perché bisogna ricordare cosa è stato fatto, anche se nel calcio e lo sappiamo tutti bene, conta solo il presente e non si può vivere delle vittorie passate. Magari qualcuno dice: Bisgona vendere! Ma a chi? In italia chi è lo sceicco che viene ad acquistare e spendere quanto spende ad esempio il Paris Saint Germain? In Italia, purtroppo, gli investimenti non si possono fare…

Mauro Piro – www.calciomercatonews.com

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