Calciomercato Juventus, solo l’Inter ha speso di più dopo Calciopoli – Foto

CALCIOMERCATO JUVENTUS INTER CALCIOPOLI SPESE – Altro che austerity. Da quando la Juventus è tornata in Serie A, dopo il tornado di Calciopoli e l’inizio della nuova era, ha speso in acquisti 187,3 milioni di euro. Senza considerare comproprietà e prestiti onerosi, come quelli escogitati in estate, da Quagliarella a Pepe, per motivi di liquidità. Nelle ultime quattro stagioni soltanto la vorace Inter ha sborsato (un po’) di più: 195,2. Poi viene il Milan (138,3), ed ecco la nuova borghesia d’assalto: Napoli 134,1, Fiorentina 126,5 e Palermo 116,2. Più indietro Lazio (84,4) e Roma (72,1). Ragioni Se si accusa la proprietà bianconera di non spendere a sufficienza si è fuori strada, insomma. Il problema, semmai, è capire quanto abbiano reso questi investimenti. I flop non sono stati pochi. Esempi? Il portoghese Tiago, pagato 13 milioni nel 2007, perenne corpo estraneo, sbolognato in prestito. Anche se il crac peggiore, sicuramente per il bilancio, è stato Diego: acquistato per 24,5 milioni nell’estate 2009, è stato ceduto un anno dopo per 15,5, generando una minusvalenza pesante. Nemmeno Amauri ha reso al pari delle attese e del portafoglio (22,8 milioni). Certo, non sono mancate le operazioni lungimiranti, come Sorensen: pagato 135 mila, vale già 5 milioni. In generale si può affermare questo: la Juve, più che essere incapace di attrarre campioni, è poco brava a piazzare colpi in uscita. Basta guardare cosa hanno fatto, negli ultimi quattro anni, le altre big. L’Inter ha ceduto giocatori per un valore complessivo di 159,4 milioni, il Milan per 128,6: su tutti, i botti di Ibrahimovic (69,5) e Kakà (67). E i bianconeri? Solo 57,5, meno di Palermo (103,4), Fiorentina (84,5) e Roma (62). Delle otto «sorelle» hanno fatto peggio solo la Lazio (43) e il Napoli (28,3). Primato Ecco perché se andiamo a guardare il saldo tra cessioni e acquisti, la Juventus è quella che ha sforato di più: -129,8 milioni. Subito dopo c’è De Laurentiis (-105,8) a indicare che le gerarchie stanno comunque cambiando, che i mecenati di una volta hanno chiuso i rubinetti, travolti dai passivi di bilancio. Date un’occhiata ai saldi di Inter (-35,8) e Milan (-9,7), vi sembrerà di stare a testa in giù.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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