Milan, metamorfosi Pato: 7 kg in 4 anni, ecco come ha fatto

MILAN PATO METAMORFOSI – Era l’estate del 2007 e la prima volta che Alexandre Pato salì sulla bilancia di Milanello, la lancetta indicò 71 chilogrammi. Da quel giorno sono passati oltre tre anni e mezzo e, adesso, quando il brasiliano va a pesarsi, la lancetta arriva fino a quota 78. Il dato è quello riportato dagli almanacchi, che, per l’edizione di questa stagione, hanno dovuto obbligatoriamente aggiornarsi. Il « Papero » , insomma, non è più quello che è sbarcato in Italia, ancora timido e forse un po’ spaurito.

Ora è quasi un colosso, con 7 chili in più da portare in giro. E probabilmente tutti di muscoli, osservando quel torace e quelle braccia che ha esibito con rabbia ed orgoglio domenica scorsa al Bentegodi, subito dopo aver segnato il gol della vittoria sul Chievo. E, magari, a qualcuno, quel Pato con i muscoli gonfi e trasfigurato dalla rabbia avrà fatto perfino paura…

SVILUPPO PROGRESSIVO – Appena 18enne, al momento del suo sbarco sul pianeta rossonero, Pato, a Milanello, si è costruito come uomo, oltre che come atleta. In Brasile, l’attenzione e la meticolosità negli allenamenti non sono lontanamente paragonabili alle consuetudini italiane. E, tra l’altro, al momento del suo arrivo, lo sviluppo del “ Papero” non era completo. Tanto più che, all’inizio dell’adolescenza, aveva pure dovuto vincere la battaglia contro un tumore al braccio. Poteva determinare la fine prematura della sua carriera e, invece, si è trasformato in un ulteriore stimolo per spiccare il volo.

Insieme ai consueti test, a MilanLab hanno studiato nei dettagli la sua cartella clinica e ne è derivata una preparazione personalizzata ancora più curata, che l’ha portato, nel tempo, a scolpire fisico e muscoli. E una componente fondamentale, in questo senso, è stata l’alimentazione. Mangiare bene e sano, infatti, aiuta a costruire il fisico nel modo più giusto. Mentre Pato veniva da diversi anni trascorsi lontano da casa, seppur da adolescente. Quindi con abitudini non adeguate a quelle di un atleta professionista.

STRAORDINARI – Ancora adesso, ad esempio, Pato utilizza un byte dentale che lo aiuta a conservare il giusto equilibrio posturale e muscolare. Ma sono ancora molti gli aspetti su cui è necessario intervenire per ottimizzare la sua “ macchina”. I molti guai muscolari che hanno trasformato il suo 2010 in un calvario sono proprio la conseguenza di un motore che deve ancora essere regolato a dovere. Ma, adesso, grazie anche al consulto con il professor Garrett, avvenuto lo scorso dicembre, in North Carolina, il giovane brasiliano migliorerà piano piano le caratteristiche della sua corsa. Ad esempio quei piedi da papero o il sedere sempre sporto in fuori al momento dello sprint. Qualche effetto si è già visto e, infatti, anche i guai muscolari sono diventati un ricordo. Di suo, probabilmente, Pato ci sta mettendo una costanza nel lavoro inedita, che l’ha portato ieri ( giorno di lavoro facoltativo) a presentarsi a Milanello già alle 9.45 del mattino, per mettersi a disposizione di due preparatori.

Tra gli appunti che gli ha riservato Allegri ( e che gli riservava Ancelotti) c’è proprio l’indolenza, sia durante gli allenamenti sia durante la partita. Ed è proprio da qui che il « Papero » ha voluto ripartire. Pensava che il posto da titolare gli fosse quasi dovuto per le sue straordinarie qualità. Invece, ha trovato un tecnico che l’ha messo di fronte alle sue responsabilità: lo spazio si guadagna solo con il lavoro quotidiano. Forse Pato ci ha messo un po’ a capirlo, ma il segnale che un interruttore è scattato nella sua testa lo testimonia proprio la rabbiosa esibizione dei muscoli di domenica scorsa a Verona.

Fonte: Corriere dello Sport

Impostazioni privacy