Calciopoli e radiazione, Moggi si sfoga su Meani, Juventus, intercettazioni…

RADIAZIONE MOGGI MEANI CALCIOPOLI JUVENTUS – Luciano Moggi, intervento presso la Commissione Disciplinare chiamata a decidere sulla sua radiazione, ha tenuto una sorta di “arringa” per difendersi. L’ex dg ha toccato vari argomenti.

SU MEANI – «Meani (addetto agli arbitri del Milan ndr) aveva tanti arbitri e illimitati guardalinee a disposizione, all’assistente Babini diceva di alzare e abbassare la bandierina. Se fosse stato intercettato 3 anni e non solo 3 mesi, il calcio sarebbe saltato in area. L’ex designatore Pierluigi Collina che sapeva tutto di tutto. Confrontino quello che ha fatto questa gente con quello che ho fatto io – ha aggiunto – non c’è storia. Oggi mi fanno tutti un monumento per strada, ma all’inizio mi davano del ladro».

SULLE SIM SVIZZERE – «La verità, intanto, è che quelle schede non le compravo io, ma erano a disposizione della società. Ci spiavano, ci pedinavano e ci fotografavano. E’ venuto fuori dal processo Telecom. Per questo dovevamo nasconderci, ma non certo per parlare con gli arbitri. Possiamo costituirci parte civile e chiedere i danni per quello che hanno fatto».

SULLA JUVENTUS
– «Nella finale dei Mondiali 2006 c’erano 10 giocatori della Juventus. La Juventus vinceva perchè era forte. Andava in campo e vinceva da sola. Davo fastidio perchŠ la mia squadra vinceva. E se non fosse stata distrutta, avrebbe vinto ancora per tanti anni».

La redazione di Calciomercatonews.com

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