Moggi spara a zero su Moratti: Ha fatto errori che neanche Oronzo Canà! Ha ceduto Seedorf e Pirlo, comprato 153 giocatori come Pacheco, West, Sartor…

MOGGI LIBERO – E’ un Moggi indiavolato quello che ha scritto stamane il suo classico editoriale per Libero. L’ex direttore generale prende di mira il presidente dell’Inter Massimo Moratti, “colpevole” di aver rilasciato un’intervista a Tuttosport in cui ha parlato del tanto discusso scudetto “di cartone”. Ecco le sue principali dichiarazioni.

Nel calcio invece c’è Moratti che elegge a scudetto “più amato” un vessillo di cartone, che non gli appartiene, perché vinto col sudore degli altri. E dalle pagine di Tuttosport (e non si capisce bene il perché) rivendica il possesso di uno scudetto vinto dalla Juventus, in un campionato regolare sia per la giustizia sportiva prima che per quella ordinaria di primo grado, scippato ai legittimi proprietari per essere regalato all’Inter dall’uo mo della provvidenza, Guido Rossi, ex cda dei nerazzurri.

Sentite cosa cosa ha detto: «Tengo molto a questo scudetto perché rappresenta la sofferenza di tanti anni». Come dire che non riuscivano a prevalere perché un’organizzazione (così la definisce) lo impediva. Forse potrebbe aver bisogno di aiuto e noi siamo qui per aiutarlo a ricordare il pressapochismo della sua gestione.

Cominciano con alcuni errori che neppure Lino Banfi avrebbe commesso nel film “L’allenato re nel pallone”: nel 2001 cede Pirlo al Milan in cambio di Guglielminpietro, nel 2002 cede Seedorf al Milan in cambio di Coco, il Milan ringrazia, di Coco e “Guly” si perdono le traccie. Cede Cannavaro alla Juventus in cambio del portiere Carini, la Juve ringrazia, di Carini si perdono le traccie. Ma c’è di più, visto che ha avuto la faccia tosta di dire che qualcuno ha cercato di convincere Cannavaro a lasciare l’Inter, i nostri lettori devono sapere la verità: i contratti dei giocatori pronti per la firma, mancava solo l’esito delle visite mediche alle quali Carini si stava sottoponendo, arriva il medico dell’Inter dr.Combi e dice che Carini ha una lesione ai legamenti del crociato anteriore. L’Inter firma comunque i contratti tanto era il desiderio di disfarsi di Cannavaro. Non vi tediamo con i 153 giocatori acquistati, vi citiamo solo i migliori nel periodo in cui poteva vincere «ma qualcuno lo impediva»: Caio, Centofanti, Gresko, Macellari, Sartor, West, Hakan Sukur, Peralta, Vampeta, Pacheco, oltre ai 15 tecnici esonerati. Sempre Moratti “il calcio è più pulito”, curioso sentirlo dire da chi ha sfruttato il passaporto truccato di Recoba, costato una condanna penale ad un suo dirigente, che dovette patteggiare una pena davanti alla Magistratura Ordinaria. Da parte della giustizia sportiva solo una piccola ammenda, in contrasto con la grave violazione. Il “nostro” evidentemente si era convinto di non aver vinto niente prima del 2006, perché ostacolato da una banda di truffatori. Non tiene conto che in quegli anni hanno potuto vincere anche le due squadre romane, nel 2001 la Lazio grazie alle pozzanghere di Perugia e all’arbitraggio di Collina (74’ di sospensione tra primo e secondo tempo), nel 2002 la Roma che, grazie al gentile omaggio dell’allora Commissario della Federazione dr.Petrucci (già in precedenza dg dei giallorossi), nella settimana che precedeva la partita Juve-Roma che poteva decidere il Campionato, apre agli extracomunitari e la Roma può schierare così Nakata che segna un gol e fa segnare l’altro per il 2-2 che consente alla Roma di mantenere il vantaggio e vincere il campionato. Per Moratti oggi il calcio è pulito, l’Inter intanto è ripiombata nell’alveo della sua mediocrità per mancanza di progettualità, finito l’exploit del post-Calciopoli con Ibra e Vieira. Purtroppo per l’Inter non ci sarà più l’aiuto di Telecom e Guido Rossi per tentare una riedizione di Calciopoli. Forse spende spesso la parola “pulito” per far capire che attualmente regna la tranquillità tra presidenti in Lega, l’inte grità morale di essi ma soprattuto del rappresentante in Consiglio Federale, Cellino, al quale per due volte si sono spalancate le porte del carcere. Qualcuno aveva pronosticato: «noi ce ne andiamo, vedrete quelli che restano». Lo stiamo vedendo.

La redazione di Calciomercatonews.com

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