Calciomercato Juventus, Moggi è scettico su Ibra: non sarà facile prenderlo ma…


Calciomercato Juventus News Moggi- Vi riportiamo l’articolo di Moggi pubblicato oggi da Libero: “Piano piano il campionato sta esaurendo i suoi argomenti, alla penultima giornata ci ha fatto sapere in maniera definitiva chi dovrà scendere in serie B, Palermo, Siena e Pescara, da tempo ci aveva presentato la squadra campione d’Italia, la Juventus (come da noi pronosticato a inizio stagione), la sua rivale, il Napoli è arrivata secondo. Buon ultimo rimane un importante dettaglio il cui esito si conoscerà all’ultima giornata: chi si assicurerà cioè il terzo posto per poter partecipare ai preliminari di Champions tra Fiorentina e Milan, impegnate la prima a Pescara e la seconda a Siena, entrambe retrocesse. Le due trasferte non dovrebbero costituire problema anche se riteniamo più ostica la visita dei rossoneri, avendo i senesi dimostrato ancora vitalità contro il Napoli. (…) Da parte nostra, come già accennato, vorremmo partire con l’esame delle squadre, il loro comportamento nelle competizioni, l’assetto aziendale e societario, cominciando dai campioni d’Italia, la Juventus. La società bianconera è quotata in Borsa e deve rispondere a regole stabilite per le aziende quotate. Ha un assetto aziendale di prim’ordine, la gestione economica deve combaciare con il business sportivo e quello commerciale, in caso di maggiori spese devono arrivare più ricavi. Ha uno stadio tutto suo che sa dare al calcio la dimensione di uno spettacolo. Come organizzazione, è avanti anni luce a tutte le squadre italiane. È fortunata ad avere un presidente, Andrea Agnelli, che oltre ad avere capacità gestionali è anche un intenditore di calcio “equilibrato”: lo conosce perché fin da piccolo ha seguito il padre, allora presidente della Juventus, ricavandone quella esperienza che fece della Juve del Dottore una delle migliori squadre del mondo, la squadra che Sir Alex Ferguson ammirava e voleva imitare. Un’allenatore – Conte – nato nella Juve e col dna juventino nelle vene, quel dna che contraddistingue una squadra mai doma e sempre pronta a vincere le sue battaglie. In panchina ha un atteggiamento folkloristico, quel suo continuo gesticolare non è diretto verso nessun giocatore in particolare, ma mette in condizioni la squadra di non sedersi mai. Adesso vuole una rosa più qualitativa per competere in Europa: è arrivato Llorente, arriverà Diamanti dal Bologna, probabilmente Berardi dal Sassuolo, e un altro straniero, sempre che si sappiano vendere i giocatori in esubero. Non Ibrahimovic però, ma giovani da valorizzare come Pogba, la rivelazione dell’anno, o come Vidal, guerriero che ha saputo creare una cerniera insuperabile e segnare anche gol importanti. Tutta la rosa da Buffon a Chiellini e via via tutti gli altri è comunque meritevole di un bel dieci e lode, come lo stesso voto va dato a Marotta e Paratici, staff medico compreso. A differenza di quanto scritto da un quotidiano sportivo in questi giorni Agnelli non ha affatto abbandonato le richieste sugli scudetti, tant’è che nella bandiera che sventola dalla finestra di via Galilelo Ferraris troneggiano le tre stelle, a significare che i tricolori vinti non sono ventinove ma 31”.

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