Calciomercato Inter, Zanetti lancia la bomba: Mourinho tornerà all’Inter ma non sarò in campo

CALCIOMERCATO INTER ZANETTI – Il capitano dell’Inter, Javier Zanetti, con la moglie Paula, ha rilasciato una lunga intervista al settimanale Oggi in cui hanno parlato del proprio futuro e di quello dell’Inter. Ecco un estratto delle parole del capitano:

Javier, Mazzarri è il nuovo allenatore dell’Inter. Visto da fuori, uno dei tecnici più antipatici dell’emisfero boreale.
“E però tu devi vederli da dentro, per giudicare. Lui è uno che ci tiene, è “tifoso” del proprio lavoro e quindi della squadra che allena. E poi è il mister che ha fatto meglio di tutti negli ultimi anni”.

È la prima volta che ti fermi tanto a lungo. Come passi il tempo?
“In famiglia. Le prime tre settimane, col gesso, non potevo muovermi: i miei tre bimbi si sono trasformati in infermieri”.

Ah sì?
“Sol (la primogenita, otto anni, ndr) mi faceva il tè e mi portava l’iPad. Tomas (l’ultimo arrivato, un anno, ndr) mi accarezzava il gesso e Nacho (5 anni, ndr) cercava di romperlo: forse vuole che il suo papà resti bloccato per mesi, ma io ho altri progetti. Paula si limita a sopportarmi”.

Paula sorride e nega: “Le mogli degli altri giocatori mi dicevano: vedrai che barba, averlo sempre per casa! Io, per ora, sono felice anche perché Javi si è fermato al momento giusto: stanno finendo le scuole, ora iniziano le vacanze, mi sembra un’estate come tutte le altre. A settembre comincerò a dare in escandescenze, anche se lui sta già andando ad Appiano, ad allenarsi”.

Dì la verità, Javier: quando ti sei rotto, il primo pensiero è andato alla pensione.
“Non scherziamo. Avevo capito che era saltato il tendine d’Achille: un dolore così poteva essere solo quello. Ma il primo pensiero è stato un calcolo: “Se mi opero stasera forse per fine anno sono di nuovo in campo”. Ora spero di far prima: a metà ottobre sarò pronto”.

È vero che anche il Papa ti ha mandato un messaggio?
“Sì, attraverso monsignor Guglielmo, un suo assistente: mi ha scritto che gli dispiaceva, che avrebbe trovato il tempo di una preghiera speciale per me. È un grande”.

Tu hai incontrato sia lui che Benedetto XVI: che differenza c’è, tra i due Pontefici?
“Francesco lo sento molto più vicino alle persone, alla gente. Benedetto XVI era più cerimonioso, ma non è un giudizio di valore: ognuno ha la propria personalità”.

Ti aspettavi tutte queste dimostrazioni d’affetto?
“No e, nel dramma, è stato un piacere immenso. Gli interisti li conoscevo già: sono sopra a tutti. I milanisti, gli juventini, i tifosi dell’Udinese mi hanno commosso. E mi è piaciuto il gesto di Tuttosport: ha “aperto” una pagina per permettere a tutti di mandarmi un pensiero”.

L’sms che ti ha stupito più di tutti?
“Me l’ha spedito David Beckham. Ci ho giocato contro più volte, ma non è un mio amico. “Stai tranquillo, ho avuto il tuo stesso infortunio, ritornerai più forte di prima”, mi ha scritto. E poi, come sempre, quello di José Mourinho: uno dei primissimi a farsi sentire”.

Il fatto che Mou continui a “messaggiarvi” non allunga ombre sulla squadra? Non è ora di elaborare il distacco?
“Con José non ci potrà mai essere un distacco, lui è ancora parte di noi e lo sarà sempre. Io credo che tornerà, un giorno: dubito, però, che sarò in campo”.

Quanto pensi di andare avanti? Un anno?
“Anche due, anche tre, se il fisico regge. Ho letto che Stanley Matthews ha vinto il Pallone d’oro a 41 anni: se non ci fosse Messi, potrei farci un pensierino anch’io (ride, ndr)”.

A proposito: meglio Messi o Maradona?
“Per quello che sta facendo, e soprattutto da quanto lo sta facendo, Messi ha superato Diego: Leo è il più grande di ogni tempo”.

L’avversario più difficile da marcare?
“Te ne dico due. Ryan Giggs e il Kakà del Milan: devastante”.

Il più rompiscatole?
“Salvatore Aronica (ora al Palermo, pupillo proprio di Mazzarri, ndr), sempre esagitato: ma è la sua maniera di vivere il match, poi si calma”.

Il compagno più simpatico?
“Non c’è gara: Taribo West”.

Kovacic è il giovane più forte che hai visto all’Inter?
“Tolto Ronaldo, che però è arrivato più “vecchio” (a 21 anni, ndr), sì. Promette tanto, è esploso in un anno difficilissimo, ha qualità enormi: ora deve confermarsi, crescere. Ma non ne ho visti troppi, di giovani. Prima prendevamo giocatori già fatti, ora si punta sui ragazzi: mi piace, come filosofia”.

L’allenatore con cui ti sei trovato peggio?
“Diciamo che non ho legato con Tardelli”.

I buu a Balotelli: è razzismo o Mario paga l’arroganza?
“Mario ha un carattere particolare e capisco che ai tifosi avversari non piaccia. Fischiarlo va bene, ma i buu sono razzismo puro e vanno puniti”.

Un milanista che avresti voluto per compagno?
“Paolo Maldini, ma era una bandiera: non ci ho neanche provato, a convincerlo”.

Se segui il calciomercato, sai che l’Inter cerca giocatori nel tuo ruolo. Pronto a un anno in panchina?
“Per l’Inter faccio anche la tribuna. L’importante è tornare a giocare”.

È vero che in sede è già pronta la tua stanza da dirigente?
“È una cazzata. Come quella del patto dell’asado, secondo cui noi argentini comandiamo nello spogliatoio e in società. Io posso dare un parere a Moratti, ma chi pensa che io influenzi le sue scelte sopravvaluta me e sottovaluta il presidente”.

Che ruolo ti piacerebbe avere, una volta smesso di giocare?
“Quello di raccordo tra la squadra e il presidente, quello che voi giornalisti amate chiamare “l’uomo forte””.

Insomma, il Galliani dell’Inter.
“No, no, certi paragoni non si fanno neanche per scherzo (ride, ndr)”.

Qual è il segreto della tua longevità? È vero che dormi più di 12 ore al giorno?
“Una volta. Ora con i bimbi è impossibile: li porto a scuola, li vado a prendere: addio siesta…”.

Irrompe Paula: “Te lo dico io, il suo segreto: la dedizione. La mattina in cui ci siamo sposati, in piena estate argentina, lui è andato a correre”.
Javier: “Quando c’è una pausa nel campionato, ci portiamo sempre dietro un programma di allenamento. Quel giorno mi toccavano dieci chilometri e io li ho fatti”.

Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com

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