Juve, l’ex Moggi si interroga: Riuscirà Agnelli a vincere come la Triade?

The former general-manager of the Juvent
CALCIOMERCATO JUVENTUS MOGGI AGNELLI- Luciano Moggi su Libero è tornato a parlare della Juventus: “Siamo alla nona giornata e già fioccano le polemiche in Lega e fuori, mentre Thohir fa sapere dalla lontana Indonesia che il suo pupillo è Nicola Ventola, quasi volesse informare gli interisti che non devono aspettarsi cose trascendentali da un azionista di maggioranza che verrà a Milano solo quattro volte all’anno. Un attaccamento ai colori un po’ strano, sicuramente la caratteristica del personaggio che considera l’Inter un’azienda da gestire con parsimonia: aboliti gli sfarzi del passato, lui non sarà un mecenate ma piuttosto un ragioniere. L’opposto di Moratti: se poi i risultati non verranno, allora darà il via alla rifondazione. Andrea Agnelli sembra aver capito l’aria che tira in Lega e cerca di spezzare i poteri esistenti per farla diventare la Lega di tutti i presidenti, anziché il feudo di pochi. Chissà se riuscirà nell’impresa riuscita alla Triade della Juve che fu… e mal gliene incolse. Qualcuno sta addirittura paragonando il Galliani di Lega alla Merkel in Europa… Il fatto del giorno è comunque rappresentato dalle curve chiuse, anzi no, aperte, ma con la condizionale. Una specie di guerriglia tra tifosi e società dopo l’introduzione della norma su discriminazione territoriale e razzismo.Un modo questo per mettere i club in difficoltà dando il potere ai tifosi (per ora pochi fortunatamente) che, se non accontentati nelle loro richieste, possono far chiudere gli stadi con grave danno economico e d’immagine. I cori, ancorché talvolta beceri, sono nati con il pallone, idem gli striscioni, e rappresentano il folclore dello stadio fin quando non si eccede. Nel qual caso si dovrebbe introdurre il metodo Inghilterra, con cui è stata bonificata la tifoseria: carceri negli stadi, processi per direttissima e galera per i colpevoli. Encomiabili ma inutili i messaggi diramati da Inter e Milan alla ricerca del buonsenso: sono solo la fotografia dell’impotenza delle società. Infine Balotelli e un invito ai media di non collocarlo ad ogni piè sospinto in prima pagina. Se Mario fa uno starnuto c’è chi scrive che non è dovuto al raffreddore; se prende una contravvenzione per eccesso di velocità sembra che sia l’unico a correre per strada; se si toglie la maglia è per far vedere i muscoli; se cade in campo si dice che è un cascatore. Lasciatelo in pace per un po’ di tempo: il buon Mario capirà di non essere indispensabile e penserà solo a giocare, senza bisogno di tutor. E adesso il calcio giocato. La Roma di Garcia priva di Totti e Gervinho se la vedrà al Friuli con l’Udinese di Guidolin. Vero, sono pesanti le due assenze giallorosse: il Capitano è l’anima della squadra e l’ispiratore di tutte le azioni più importanti, la sua presenza serve oltretutto a dare coraggio ai compagni, specialmente ai più giovani. Gervinho poi è l’arma in più rispetto alle rivali, grazie alle sue ripartenze micidiali. Nonostante questo, vediamo la Roma favorita. La Juve se la vedrà in casa con il Genoa in ripresa, alla cui guida c’è Gasperini. Conte ripropone il duo Tevez-Llorente e nonostante le fatiche di Madrid lo vediamo favorito al pari del Napoli sul Toro: Benitez è rinfrancato dalla vittoria sul Marsiglia e farà scendere in campo l’undici migliore. La Fiorentina in forma smagliante fa visita al Chievo, dopo il 4-2 rifilato alla Juve e il 3-0 in E-League: nonostante la squadra di Sannino sia penultima non sarà un pomeriggio facile per Montella. Il Milan di Allegri andrà in quel di Parma con il morale sollevato per il buon pareggio casalingo con il Barça di Messi e il rientro di Balotelli dopo le tre giornate di squalifica: gara in equilibrio, leggermente favorito il Diavolo. Poco da dire sulla vittoria dell’Inter: il distratto Verona non era certo quello visto finora”.

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