Italia, Conte-Puma e quella ‘colletta’ pericolosa: i rischi del ct

conte
ITALIA CONTE – Antonio Conte è ufficialmente il nuovo ct dell‘Italia. Di più: Antonio Conte è ufficialmente la nuova stella del calcio nostrano. Un ruolo di salvatore della patria, la facoltà di vedere esaudite tutte le sue richieste e uno stipendio da nababbo sono solo alcuni dei confort che si ritroverà tra le mani l’ex allenatore della Juventus. Il comunicato ufficiale della FIGC definisce il contratto di Conte “un nuovo rapporto di partnership commerciale con alcuni dei propri sponsor con termini assai innovativi per […] la valorizzazione della Nazionale“. Dove sta la novità? Nel pagamento che ogni anno verrá versato al ct. Lo stipendio, infatti, non sarà coperto interamente dalla Federazione ma vedrà anche l’apporto di Puma; in sostanza assisteremo a una specie di colletta che vedrà il noto brand sportivo aggiungere denaro alla cifra versata dalla FIGC. Scioriniamo un po’ di numeri. Conte chiedeva almeno 3,5 milioni di euro netti annui ma questa barriera d’ingresso non era assolutamente valicabile dalla Federcalcio, incapace dal canto suo di mettere sul piatto più di 1,7 milioni di euro (cioè quanto percepito a suo tempo da Prandelli). L’ex bianconero si accontenterà di 1,6 milioni di euro. Qui entra in gioco Puma che, in cambio dell’acquisizione dei diritti d’immagine del ct, ha deciso di pagare di tasca sua una buona fetta dell’ingaggio del “super commissario tecnico”: l’extra derivante dallo sponsor è da inserire nell’ordine di 2 milioni di euro annui. Non è finita perchè Conte usufruirebbe anche dei 300 mila euro derivanti dal ruolo di coordinatore delle Nazionali giovanili: con le dimissioni di Sacchi, il ct si occuperà anche di questo affare. In aggiunta si devono mettere in conto tre bonus ovvero la qualificazione dell’Italia a Euro 2016 (1 milione di euro), il raggiungimento della finale nella citata manifestazione (500 mila euro) e il miglioramento degli Azzurri di almeno 5 posizioni nel Ranking FIFA (500 mila euro). Tutto oro colato quantificabile in circa 2 milione di euro. Facendo un rapido calcolo 1,9 milioni di euro (più 2 di eventuali bonus) arriveranno dalla FIGC mentre 2 milioni da Puma. Totale: 3,9 milioni di euro di stipendio base. Una mazzata nell’era di spending rewiew? L’intereogativo rimane aperto. Certo è che Conte si piazza, escludendo i bonus, in seconda posizione nella classifica dei ct più pagati al mondo alle spalle di Capello e Hodgson.

UNA RESPONSABILITÀ CHE COSTA CARA

Conte sarà il ct della Nazionale italiana fino al 31 luglio 2016. In questi due anni l’ex allenatore della Juventus avrà modo di lottare per l’Europeo, manifestazione che, dopo la deludente prova offerta in terra brasiliana, dovrà per forza di cose rappresentare il trampolino di (ri)lancio della nuova Italia. In molti hanno già storto il naso all’idea che Puma contribuisca al pagamento dello stipendio del commissario tecnico azzurro. C’è chi pensa infatti che lo sponsor possa influire sulle convocazioni del ct; i giocatori che hanno un contratto con il noto brand sportivo avranno un posto in squadra assicurato a discapito magari di alcuni giovani promettenti che non godono di questa possibilità. L’argomentazione sembra non reggere in partenza ma per dovere di cronaca la registriamo. Semmai il peso di Conte deriverà dal suo alto stipendio: le critiche saranno dietro l’angolo per ogni passo falso dell’Italia e l’ex Juventus dovrà essere bravo a non farsi gravare dalla grande responsabilità che si trova sulle spalle. Infine ci sarebbe la parte tecnica visto che la volontà di trasformare la gestione della Nazionale come quella di un club è qualcosa di innovativo ma al tempo stesso complicato.

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