Juventus, le pagelle della stagione: Tevez RE e Conte resta a guardare

Tevez

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una stagione nata sotto una brutta stella, quella della Juventus, con la fuga di Antonio Conte e la nomina di Allegri tra i mugugni dei tifosi. E’ trascorso meno di un anno, ma lo scorso lui sembra lontano anni luce. Mai amato, a causa dei suoi trascorsi rossoneri (ricordate “Il gol di Muntari“?) e con una fama da yes man, il tecnico toscano è stato accolto male della piazza. Max ha però dimostrato grande serenità ed ha saputo trasmetterla al gruppo, forse un po’ sfibrato e demotivato dopo la “cura Conte”. Il calo di forma invernale, non breve a dire la verità, è stato perdonato dalle concorrenti, che si sono autoescluse dalla corsa scudetto rendendo ancora più agevole la cavalcata bianconera. Roma e Napoli hanno molto da rimproverarsi. Scudetto senza patemi, il quarto di fila dopo il tris contiano, tante cose sono però cambiate rispetto alla precedente gestione. Soprattutto in coppa. Vittoria in Coppa Italia, sapendo all’occorrenza pure soffrire, la differenza però l’ha fatta il percorso in Champions. E qui veniamo alle mosse di Marotta e Paratici.

Bravissimo Allegri, ma ancora più brava è stata la coppia mercato bianconera, che ha inserito lo spessore internazionale che mancava. Morata, ben dosato e inserito senza fretta, ha portato i gol europei che mancavano, Evra ha pagato dazio nei primi mesi, è sempre difficile per chi arriva dalla Premier, alla distanza però ha mostrato cosa sa fare. Da sottolineare pure la mossa Pereyra, pedina preziosa in assenza di un trequartista vero e proprio, a gennaio sono arrivati Sturaro e Matri (ritorno). Via Giovinco. Azzeccate anche queste operazioni. Qualche guaio per gli infortuni di Barzagli – colonna della difesa – e per mesi le condizioni di Vidal sono state un problema. Nota a parte per Pogba, spesso un po’ molle e compiaciuto, ha bisogno di lavorare con serenità senza farsi distrarre dalle quotazioni di mercato. Più facile a dirsi… La Juventus si conferma comunque una società forte, in grado di tutelare il tecnico e proseguire un progetto strutturato e razionale. La grigia era post-calciopoli è davvero alle spalle.

 

LA VALUTAZIONE DELLA STAGIONE

IL MIGLIORE: TEVEZ – Ricordate la nomea di “testa calda” che lo accompagnava in Inghilterra? L’Apache a Torino ha mostrato tutto il suo meglio, non solo dal punto di vista tecnico. Uomo sul quale si può sempre contare, macchina da gol che non conosce sosta. Niente titolo di capocannoniere, pazienza, il contributo dell’argentino non si limita ai gol. Abbiamo detto del suo carisma, della voglia di aiutare i compagni in ogni circostanza, comportamenti esemplari. Dopo un periodo di ostracismo, è tornato uomo chiave per la nazionale albiceleste, la Juventus spera che la nostalgia di casa non lo porti lontano da Torino nei prossimi mesi. Poca spesa (9 milioni più bonus), massima resa: è lui il dominatore in serie A. Qualcuno ha avuto da ridire circa l’assegnazione della maglia numero dieci, adesso non ci sono più dubbi, ne è più che degno.

IL PEGGIORE: LLORENTE – Nell’annata in cui la Juventus si riscopre europea, El Rey León fa una fatica pazzesca. Le motivazioni sono varie, a cominciare da quelle squisitamente tattiche. La Juventus targata Allegri cerca poco il fondo e chiede agli attaccanti meno lavoro spalle alla porta, Llorente si è così ritrovato pesce fuor d’acqua. L’esplosione di Morata, che ha ben altri numeri dal punto di vista tecnico, è stato chiaramente l’aspetto chiave nella stagione di Fernando. Mai una parola fuori posto per l’ex Athletic Bilbao, che lo scorso anno ha realizzato la bellezza di sedici gol in campionato. Questo è Llorente, giocatore piuttosto prolifico ma non uno spaccaporte, attaccante volenteroso e ragazzo educato, purtroppo per lui alla Juventus ora serve altro. Non è da escludere che resti, la sua abilità nel gioco aereo lo rende un giocatore unico in rosa, il ruolo di protagonista però non sarà roba sua.

LA DELUSIONE: CONTE – Da eroe a fuggitivo, l’incredibile trasformazione di Antonio Conte è una ferita ancora aperta per il popolo bianconero. La grande annata di Allegri ha messo in ombra la precedente gestione, il comportamento del tecnico pugliese resta però ancora un rebus. Frasi infelici, come quella sul ristorante da cento euro (la Vecchia Signora si è seduta e ora vuole pure il dolce. Avrà trovato un’offerta su Groupon), i mugugni dopo ogni successo, i deludenti risultati raccolti in Europa. Certo, la Juve ha fatto un’impresa arrivando a Berlino e la situazione del calcio italiano rispetto alle giganti d’Europa non è cambiata, avversari come Benfica e Galatasaray però non dovevano far paura. Incomprensibile sembra anche la scelta di lasciare la società più organizzata d’Italia e la piazza che lo amava per passare alla guida della nazionale. Conte…nto lui… 

LA SORPRESA: PEREYRA – La Juventus ha un feeling particolare con l’Udinese, società che non vende a prezzo di saldo. 1,5 milioni per il prestito, altri 14 per il riscatto, non tutti conoscevano bene questo Roberto Pereyra. Giocatore dinamico, versatile, forse ancora da definire completamente a livello tattico ma pieno di voglia. Allegri adora i centrocampisti abili a lavorare tra le linee, in Pereyra ha trovato il trequartista che non ti aspetti. L’argentino, che a ottobre si è pure guadagnato la chiamata della nazionale, ha condito la sua ottima stagione con un buon numero di gol. Forse non sarà titolare nella Juventus che verrà, ma uno così in rosa è una manna dal cielo. Il Tucumano (soprannome dovuto alla provincia di nascita, Tucumán) a giocare esterno destro o sinistro, Allegri potrà utilizzarlo anche come mezzala. Non solo Pogba, Tevez, Morata, Pirlo e Buffon. La Vecchia Signora ha una rosa ampia e completa.

 

Paolo Bardelli – calciomercatonews.com

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