Disastro Italia, che critica a Mancini: “Come un congelatore nel deserto”

La mancata qualificazione diretta a Qatar 2022 ha scatenato le critiche nei confronti del tencico Mancini: nel mirino anche, e non solo, le sostituzioni a partita in corso

Col senno di poi, ma qualcuno lo aveva già capito in presa diretta, il rigore fallito da Jorginho era stato il presagio di un primo posto che non sarebbe potuto più arrivare. Un’occasione colossale come quella, che avrebbe fatto volare l’Italia in Qatar già nella serata di venerdì scorso, è stato il segno che il destino ci ha voluto lanciare: ci sarà ancora da soffrire. Il gruppo azzurro è sembrato ben lontano da quello spensierato e felice, ma anche concentrato e attento, ammirato nella kermesse di Euro 2020.

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Jorginho © LaPresse

Gli azzurri hanno dilapidato un vantaggio in classifica che pareva ormai incolmabile per la Svizzera, la squadra che alla fine ci ha sopravanzato nel girone. Le occasioni mancate per chiudere anticipatamente il discorso ci sono state, e il penalty fallito dal candidato Pallone d’Oro è solo la punta dell’iceberg di un’involuzione preoccupante. Sul banco degli imputati, ovviamente, è finito anche il ct Mancini, osannato fino a qualche mese fa come un eroe nazionale.

Il disastro azzurro: Mancini sotto accusa

Italia Mancini
Roberto Mancini © LaPresse

Ci è andato giù pesante Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, che pure in passato aveva glorificato Mancini, oltre ad essere stato uno dei suoi più fervidi sponsor della prima ora: “Le sostituzioni sono risultate utili come un congelatore nel deserto”, ha incalzato il giornalista. “Secondi in un girone elementare. Ma anche le cose elementari ormai non ci riescono più. Non possiamo permetterci di saltare il secondo Mondiale di fila, una quaresima di otto anni sarebbe una disgrazia sportiva e sociale. Solo chi si sente in grado di portarci in Qatar può far parte della Nazionale del nuovo miracolo italiano, e mentre lo scrivo ripenso a come ci sentivamo l’estate scorsa. Il nostro tempo lontano”.

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Zazzaroni conclude la sua invettiva con un inquietante profezia, forse dettata dalla pura scaramanzia per un incubo che ritorna alla mente: l’esclusione dal Mondiale: “Cento anni fa, il 16 novembre del ‘21, nasceva Mondino Fabbri, l’uomo della prima Corea. La seconda l’ha firmata Ventura. La terza non voglio nemmeno immaginarla”.

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