Pioli traballa, vertice e decisione presa: rivoluzione Milan

Buio totale in casa Milan con la sonora sconfitta a San Siro contro il Sassuolo (2-5). Ora c’è la decisione di Stefano Pioli: che rivoluzione!

Dopo il trionfo Scudetto vinto nella scorsa stagione,  il Milan sta attraversando uno dei momenti più difficili degli ultimi anni. Quello precedente risale al 5-0 incassato in casa dell’Atalanta nel dicembre 2019, ma già all’epoca c’era stata una vera e propria rivoluzione con un nuovo percorso iniziato sotto la gestione di Stefano Pioli.

Pioli, ora inizia la rivoluzione al Milan
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Cinque gol incassati a San Siro anche questa volta contro il Sassuolo. Il Milan ha bisogno di un cambiamento globale per essere nuovamente protagonista, ma ora ci sarà il derby che sarà il crocevia per il prosieguo della stagione per Stefano Pioli. Al momento Maldini e Massara non avrebbero intenzione di cambiare la guida tecnica, ma l’allenatore dei rossoneri starebbe pensando ad una rivoluzione dal punto di vista tattico. Dopo l’addio del tuttocampista Kessie, le cose sono cambiate in negativo. Così si potrebbe passare al 4-3-3 o al 4-3-1-2 sfruttando il trequartista alle spalle delle punte. Origi scalpita ed in coppia con Giroud potrebbe formare una coppia da urlo per risalire velocemente la china.

Milan, la rivoluzione di Pioli: decisivo il derby

Un gennaio 2023 completamente da dimenticare per la squadra di Pioli, che ha collezionato soltanto cinque punti in campionato in cinque partite più l’aggiunta dell’eliminazione in Coppa Italia e la brutta sconfitta in Supercoppa contro l’Inter. Proprio i nerazzurri saranno i prossimi avversari del Milan domenica sera con big-match tutto da gustare a San Siro.

Pioli, rivoluzione in casa Milan
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L’Inter è tornata alla vittoria a Cremona dopo la pesante sconfitta in casa contro l’Empoli (0-1). Lautaro Martinez è in uno stato di forma impressionante e Inzaghi si affiderà alla sua voglia costante di dimostrare il suo talento. Per Pioli il derby potrebbe essere la sua ancora di salvataggio per non rischiare l’esonero.

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