Calciomercato Milan, Natale furioso: le strategie di Boban e Maldini

La pesante sconfitta contro l’Atalanta ha evidenziato tutti i limiti strutturali del Milan: ora ci sarà una rivoluzione totale per ogni reparto

Milan rivoluzione
Milan (Getty Images)

Il Milan vuole cambiare pelle a partire dal 2020. Il 2019 è stato un anno orribile per i rossoneri, pronti a rivoluzionare le strategie di mercato a partire da gennaio. Lo stesso dirigente rossonero Boban ha svelato ai microfoni di DAZN tutto il suo malcontento: “Non ci aspettavamo, dopo un mese e mezzo di miglioramenti, questa prestazione. In campo c’è stata una sola squadra, fa molto male: è stato imbarazzante, il Milan non può essere questo, abbiamo giocato diverse gare su un livello diverso”. E così, a partire dai prossimi giorni, ci potrebbero essere cessioni eccellenti ed acquisti a sorpresa per andare a rinforzare la rosa guidata da Stefano Pioli.

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Calciomercato Milan, Pioli il meno colpevole

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Milan (Getty Images)

Ed è proprio l’allenatore del Milan, arrivato soltanto da pochi mesi, il meno colpevole della disfatta di Bergamo. Tanti i calciatori pronti a salutare la società rossonera: da Suso a Paqueta, Boban e Maldini sarebbero già a lavoro per voltare definitivamente pagina dopo un’estate cauta. Lo stesso Pioli ha provato ad analizzare la sfida di Bergamo con nessun tiro nello specchio in novanta minuti: “Abbiamo sbagliato la partita contro l’avversario peggiore. Succede quando non approcci bene la gara e perdi i duelli. Non possiamo essere questi, lo abbiamo visto nelle precedenti partite, ma oggi le responsabilità sono le nostre”. Una squadra che sembra morta e senza spina dorsale, che avrebbe bisogno di una spinta caratteriale fuori dal comune.

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Il nome che potrebbe accendere l’entusiasmo in casa Milan sarebbe quello di Zlatan Ibrahimovic, voglioso di una nuova esperienza in Italia dopo quella in MLS. Sull’argomento ha rilasciato alcune dichiarazioni importanti anche il tecnico emiliano: “La società sta facendo le proprie valutazioni.  Sembra che non abbiamo lavorato insieme da tre mesi, ma non è così. Dobbiamo ripartire con le nostre certezze. Ibrahimovic è un grande campione ed alzerebbe la competitività. Non la professionalità, perché da quel punto di vista alleno una squadra ottima. Ma crescerebbero quella voglia e quella determinazione che alzano il livello negli allenamenti”.

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S.I.

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